Per poter ottenere il rimborso sarà necessario scaricare l’app IO oppure inserire i propri dati in un sistema messo a disposizione da un “issuer” convenzionato, ossia banche e istituti di pagamento, secondo quanto riportato dallo schema del MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Cashback: come richiederlo
Tutti coloro che decideranno di aderire in maniera del tutto volontaria al programma cashback potranno farlo attraverso IO, l’app creata per diverse finalità- ad esempio permettere ai cittadini di interagire con la PA – oppure attraverso banche o società che emettono carte di pagamento.
Ma quali sono le informazioni necessarie?
Andranno inseriti:
- il proprio codice fiscale;
- l’Iban su cui si vuole ricevere il rimborso;
- gli estremi delle carte di pagamento scelte per partecipare al Programma, che saranno poi comunicati alla PagoPA S.p.a., ossia la società incaricata dal MEF della progettazione e della gestione del Sistema informativo cashback.
Sarà necessario anche dichiarare, al momento della registrazione, di utilizzare gli strumenti di pagamento registrati “esclusivamente per acquisti effettuati fuori dall’esercizio di attività d’impresa, arte o professione”. Per l’app IO è necessario registrarsi con SPID.
Sarà inoltre possibile partecipare al programma cashback attraverso l’utilizzo di applicazioni come Nexi Pay, Satispay e Yap, senza SPID né IO app.
Cashback: come funziona
Il funzionamento del cashback di Stato è semplice. Ogni volta che la carta di pagamento registrata sarà utilizzata per l’acquisto nei negozi fisici (e non quelli online, che non rientrano nel programma) i dati necessari (per esempio la data e importo dell’acquisto) saranno trasmessi dalla società che gestisce la transazione al Sistema cashback.
Potranno essere utilizzate anche altri metodi tracciabili (come Satispay, Apple Pay o Samsung Pay) e nessuna categoria merceologica è esclusa: si potrà pagare un caffè così come un capo di abbigliamento o un elettrodomestico. Al termine di ogni semestre verrà quindi calcolato il rimborso spettante a ciascun consumatore in base degli importi dei pagamenti effettuati. Sarà la Consap (società del MEF) a occuparsi dell’erogazione dei rimborsi, inclusa la gestione dell’eventuale contenzioso.
C’è però un limite dell’importo che potrà essere rimborsato e anche un numero minimo di transazioni.
Il meccanismo del cashback infatti prevede un rimborso al 10% degli acquisti effettutati con moneta elettronica entro il limite di 150 euro a transazione, anche se dovessero essere di cifre superiori. Il tetto massimo di spesa per ogni semestre è di 1.500 euro, per un rimborso di 150 euro: sono 300 euro all’anno.
Per ottenere il cashback c’è però l’obbligo di almeno 50 pagamenti nel semestre: un modo per fare in modo che anche acquisti più piccoli siano corrisposti con bancomat e carta di credito. Previsto anche un “super cashback” per i primi 100 mila cittadini che si distingueranno come maggiori utilizzatori dei pagamenti elettronici. Quest’ultimi riceveranno due super premi di 1500 euro.
Cashback: quando inizia
Il programma partirà dal 1 gennaio 2021, con un primo versamento come “bonus bancomat e carte” previsto a luglio 2021, dopo il primo semestre. Nel decreto è stato inoltre inserito un periodo sperimentale per dicembre, il “bonus Natale 2020”, con rimborso sul conto corrente previsto a febbraio 2021. Perfetto per le spese delle festività natalizie.
Per questo primo mese di prova, dall’8 fino al 31 dicembre, è previsto un “maxi rimborso”. L’extra cashback di Natale prevede un minimo di 10 pagamenti con un “bonus bancomat” del 10% fino a 150 euro, come un intero semestre.